1. |
Gengis Khan
04:55
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Sotto Gengis Khan non c’era ancora il nucleare
l’economia da liberare, poteva anche andare peggio
potevi essere mia madre e stare ancora con mio padre
lasciarlo cedere all’ amore senza poterti lamentare
Sotto Gengis Khan, mentre la pioggia dissetava
la gioventù non contestava, poteva anche andare peggio
potevo nascere più saggio
E avere una storia che duri per sempre
che parta da aprile, non da novembre
che parta da aprile, non da novembre
della tua fatalità, della tua sensualità, della tua verginità
sotto Gengis Khan
Dal Sessantasei, col dilagare degli affanni
accumulavi senza danni la mora per le aspettative
che non pagherai, ma non cercare di cambiarmi
ne tantomeno di adottarmi, ti toccherà sostituirmi
con i tuoi dischi degli U2
Cercavo una storia che duri per sempre
che parta da aprile, non da novembre
che parta da aprile, non da novembre
della tua fatalità, della tua sensualità, della tua verginità
sotto Gengis Khan
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2. |
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Cristiano convertiti alla vita
impara a contare con le dita
i dopocena spesi senza meta
a indovinare intimi di seta
fra i portici di una città che muore
sciogliendo il ghiaccio dentro al tuo bicchiere.
Cristiano convertiti alla vita
impara a contare con le dita
le splendide occasioni rifiutate
di amori drastici come l'estate
che torna prima o poi ma non riporta
lo stesso mazzo ne le stesse carte.
Cristiano incrocia le tue dita
convertiti, convertiti alla vita
se canti contro vento un madrigale
senza timore di essere banale
non sarai più quel timido narciso
che ruba in ogni sguardo il proprio viso.
Quanto è costato e costerà
il tempo di uno sguardo e via?
La tua anemia, la tua melanconia.
Che non c'è spazio mai per calcolo,
disegno o strategia,
e non c'è astuzia dentro la poesia.
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3. |
Un cubo
04:12
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Noi eravamo un cubo che conteneva amore
con quattro lati uguali, due poster verticali, le doghe orizzontali
E al buio tu ti illuminavi
al buio tu mi illuminavi
al buio tu mi illuminavi
al buio tu ti illuminavi
Ma un giorno scese il dubbio, si estese più del mare
divise in parti uguali le doghe orizzontali, i poster verticali
e i quattro lati uguali
E al buio tu ti allontanavi
al buio tu mi allontanavi
al buio tu mi allontanavi
al buio tu ti allontanavi
Fra noi hai messo un tubo, fatico a respirare
se provo a immaginare quei poster verticali
vederti rifiorire curando nuovi mali su doghe orizzontali
E nemmeno con il sole ritornavi
nemmeno più col sole ritornavi
nemmeno con il sole ritornavi
nemmeno più col sole
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4. |
Darmo
04:23
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Filosofo poeta, tu che valuti la decadenza
dalle canzoni estive che ti urtano l’intelligenza
se a decretar la fine di un cantante siamo tutti buoni
a seminare oblio tra le classifiche saranno i tuoni
Quando arriverà metà ottobre qua
Non ci conoscevamo ma nell’odio ero già tuo fratello
il giorno in cui la falce arruginita decimò il martello
lasciando l’era postmoderna libera di intorpidire
col carnevale delle ideologie la rabbia che rimane
Quando arriverà metà ottobre qua
ci cancellerà come un’alluvione
Resisteremo a palchi in cui gli applausi sono merce rare
Alle imboscate introspettive che ci attendono la sera
Al freddo, al buio, al frigo vuoto della scena sotterranea
Almeno fino a che la giovinezza ci sarà coetanea
Ma prima devi far lo sforzo e perdonare chi si vanta
Di essere cresciuto con la musica degli anni Ottanta
Se è vero che la storia si ripete come le alluvioni
È tempo di rimetter la camicia dentro i pantaloni
Quando arriverà metà ottobre qua
ci cancellerà, ci rieducherà
Quando arriverà metà ottobre qua
ci cancellerà come un’alluvione
come un’alluvione, come un’alluvione
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5. |
Calcide
05:08
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Negli occhi avevi la bufera
nel cuore una galera
con dentro tutti noi
Dieci anni almeno abbiam scontato
per un bicchiere vuoto
al banco degli eroi
La notte ha teso le imboscate
ha dato due mandate
e chiuso fuori noi
Che rimaniamo ancora svegli
a barattar consigli
che seguiremo mai
Non è più tempo di ascoltare
un Socrate volgare
ai tavoli di un bar
Ma non dar torto a chi ti narra
galleggia anche la terra
a camminar in mar
E se a Calcide vedrai la notte
fermo all'ancora pregando che
qualcun altro segua le tue rotte
che vantaggio avrà la tua libertà?
Fuggivo il patto che ci stringe
il vento che mi spinge
me l'hai soffiato tu
Per perdonarci le altre sere
davanti ad un bicchiere
non tarderemo più
Quando a Calcide vedrò la notte
fermo all'ancora prometto che
smetterò di praticare il sonno
come sciopero, come sperpero o sabotaggio
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6. |
Canzone senza cuore
02:57
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Come invidio le persone senza cuore
che fan finta di esser sole in ascensore
che se uccidono non cambiano l’umore
che non cercano ma trovano l’amore, l‘amore
Non più nulla, non più nulla, nulla più
tanto più per tanto meno, tanto tu
per parlare hai simulato una virtù
per parlare hai delegato un bel tabù
un bel tabù, un bel tabù
Finalmente son riuscito a misurare
lo svantaggio guadagnato nell’amore
non ho più nessun bisogno di spiegare
come invidio le persone senza cuore
amore, amore, amore, amore, amore
Come invidio le persone senza cuore
che se uccidono non cambiano colore
che fan finta di esser sole in ascensore
che non cercano ma trovano l’amore, l’amore, l’amore
amore, amore, amore
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7. |
San Giuseppe
04:12
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Non ti fidare più
di chi incontri a San Giuseppe
più stringerà la mano più abita lontano
Non ti ho rivisto più fin dai tempi in cui la notte
durava un giorno intero
se riscaldavi il nero
e nasceva un’altra festa su misura per chi resta
Non mi aspettavo più di incontrarti a San Giuseppe
che come tutti sanno peggiora di anno in anno
peggiora anche di più la paura di fuggire
mi tiene incatenato a un vento vellutato
poco adatto per salpare, tanto meno per volare
E tu, che hai trentanni e due gemelli
un altro taglio di capelli
e una donna non di qui
Tu, mi sorridi e ti congedi
sei caduto ancora in piedi
sei passato al piano B
Non mi rimane più che aspettarti a San Giuseppe
per stringerti la mano e ricordarti piano
che ti riporta qui l’ansia della primavera
ma il marzo di quest’anno
ricorda già l’autunno
il marzo di quest’anno
ricorda già l’autunno
il marzo di quest’anno
ricorda già l’autunno
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8. |
Fosforo
06:24
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Di che morte morrò?
Se di morte violenta oppure no?
La pressione che aumenta
o per il fosforo nel dentifricio
sarà forse quello che diranno in ufficio
Per consolare quei colleghi che non riescono a smettere di fumare
e ripetono che di qualcosa si deve morire
ma respirano sempre col naso
Di che morte morrò?
Che attenzione sociale riscuoterò
per il mio funerale?
Rimpiangeranno quello che non ero
Mi dipingeranno un po meno severo
Per torturare quei parenti che in fondo non seppero mai perdonare
La mia scarsa attitudine a fingere di meritare
I regali che scarto a Natale
Se mi impegnerò ancora un po‘
faccio ancora in tempo a morire giovane
benché sia già relativamente giovane
chi mi accetta già da vivo
e perdona già da vivo
non riuscirà a farsene una ragione
darà la colpa a tutto persino al cortisone
per poi infamare le comparse pagate dal tempo
solo per respirare
e vagare imperterrite il sabato
in zona pedonale
attirate dall’ultima pallida fiera comunale
ma inibite dal telegiornale
inibite dal telegiornale
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9. |
Galleggia anche la terra
02:34
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Matteo Fiorino La Spezia, Italy
Guarda la video intervista all'Internazionale:
==============> www.internazionale.it/video/2018/02/20/matteo-fiorino-madrigale-intervista
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